La Supercoppa italiana in un paese Islamico. Fin qui tutto bene, se non fosse per le feroci polemiche montate in Italia nelle ultime ore. La Supercoppa tra Juventus e Milan si giocherà in Arabia il prossimo 16 gennaio, al King Abdullah Sports City Stadium di Gedda. La Lega di Serie A ha reso noto che sono stati divorati quasi tutti i biglietti, in poche ore spazzati via infatti più di 50mila tagliandi. Il punto è che, rispettando le norme di un paese islamico, esistono dei settori riservati esclusivamente agli uomini, i cosiddetti settori “Singles”, altri in cui è permesso l’ingresso delle donne, nei “Families”, quelli più distanti dal campo. Sebbene nella persona del suo presidente Gaetano Miccichè la Lega abbia assolutamente negato che le donne non possano entrare da sole, che non vadano quindi necessariamente accompagnate, resta piuttosto evidente una certa disparità di trattamento, una disparità che ha scatenato le polemiche dei politici italiani. Insorge la Boldrini: “Il calcio venda pure i diritti delle partite, ma nessuno si permetta di violare quelli delle donne!”. Le fa eco la Meloni: “Abbiamo venduto i valori della civiltà europea ai soldi degli Emirati? La Lega blocchi subito questa vergogna!” Anche Salvini si scaglia: “Non guarderò la partita, non voglio un futuro del genere per le mie figlie!”. A Miccichè il compito di difendere la Lega e spegnere il fuoco: “Abbiamo già giocato più volte la Supercoppa Italiana all’estero, sin dalle prima edizione del 1993 – spiega Miccichè, presidente della Lega – Il calcio non fa politica, dobbiamo esportare il nostro sport all’esterno dei confini nazionali”. Poi, come anticipato in precedenza, chiarisce “Non ci sarà bisogno di un uomo che le accompagni, potranno andare da sole” come tra l’altro spiega la nota diffusa della Lega Calcio. Insomma, mancano più di 10 giorni e già si parla di Supercoppa. Attenzione però rivolta a tutti altri lidi, I diritti inalienabili. Di calcio si parla ben poco.