Derby -3, amarcord. Qui Milan: quando i rossoneri umiliarono l’Inter di Tardelli

Simone Dell’Uomo

Cominciato ufficialmente il count-down al derby della Madonnina in programma domenica sera a San Siro. Un via vai le porte di Milanello: pian piano tutti i nazionali, e Gattuso ne ha veramente tanti, stanno rientrando alla base dai rispettivi impegni internazionali. I tifosi rossoneri sognano: così come l’Inter, l’undici di Ringhio dovrà riprendere da dove aveva lasciato, ben tre vittorie consecutive prima della sosta. Può essere la partita in grado di lanciare definitivamente il Milan in orbita Champions. I rossoneri hanno sempre giocato bene ma durante le prime settimane di stagione hanno faticato e non poco a raccogliere quanto di buon seminato. Serve la terza vittoria consecutiva in campionato, una vittoria che possa regalare le stesse emozioni del passato rossonero. Nel 2001 un Milan in transizione, quello guidato dalla coppia Cesare Maldini – Tassotti, stravinse il derby demolendo l’Inter di Tardelli: finì 6-0, punteggio tennistico, umiliazione storica. Fu il derby del protagonista che non ti aspetti, come quel Gianni Comandini che aprì la contesa con una doppietta a freddo proprio sotto la Sud. In gran spolvero Sheva, splendide e indimenticabili le cavalcate di Serginho. Sheva che fu in grado di ripetersi in semifinale di Champions due anni dopo, saltando Cordoba, battendo sul tempo Toldo e regalando la finale di Manchester a Carlo Ancelotti. In Europa gli ultimi precedenti sono sempre a tinte rossonere: due anni dopo proprio Stam e Sheva regalarono il successo che spianò la strada a quel tragitto drammaticamente terminato ad Istanbul. Il Milan vinse andata e ritorno di quei quarti in cui era chiamato ad affrontare l’Inter di Mancini e Veron: i rossoneri non tradirono e oltre a dimostrare la loro superiorità cittadina, manifestarono il prestigioso della loro immensa storia europea. I tifosi milanisti ricorderanno con grande affetto anche il derby della rimonta in campionato 2003-2004: Stankovic e Cristiano Zanetti portarono avanti l’undici dell’ex Zaccheroni, ma nel secondo tempo uscì fuori tutta la classe dell’emergente trascinatore brasiliano Kakà, che prima propiziò il gol dello scorpione bianco Tomasson, poi trovò un gran diagonale a riportar in parità la gara. A pochi minuti dalla fine il gol dell’ex, Clarence Seedorf, una magia assoluta a spedire in paradiso il pubblico milanista. E poi i tanti derby decisi da Pippo Inzaghi e quello di Ronaldinho anche all’interno di un dominio interista durato fino al 2010. Già, perchè nel 2011 tornò in Italia Zlatan Ibrahimovic, stavolta sponda rossonera, l’ultimo grande colpo di Berlusconi e Galliani. Ibra significò scudetto e sugellò sul rigore un derby d’andata che sembrò un messaggio spedito a tutto il paese: a fine anno festeggeranno i rossoneri. Nello stesso anno un gran 3-0 in cui brillò Pato e segnà Fantantonio Cassano su rigore, poco prima di varcare il confine della Madonnina e passare sponda nerazzurra. Poi il periodo oscuro delle milanesi: soltanto negli ultimi tempi il calcio milanese sta tornando agli antichi fasti. Così come l’Inter anche il Milan proverà a rientrare a casa sua, in Champions League. Ma nelle ultime disastrose annate, c’è un barlume di gioia inaudita provata dai tifosi rossoneri nell’aprile del 2017: il pareggio al settimo minuto di recupero di Christian Zapata, in un Inter-Milan finito 2-2 proprio prima del fischio finale. Gli abbracci dei giocatori e l’esultanza finale, come se fosse una vittoria, resteranno per sempre scalfite nella memoria del popolo milanista.

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