La Roma tra presente e futuro, il caso Dzeko non ancora risolto e una tifoseria in fermento. Due casi da risolvere urgentemente per la Roma, dalla situazione del bosniaco che da tempo è dato partente e anche domani se non salteranno fuori motivi dell’ultim’ora sarà a disposizione di Di Francesco e il caso vittoria che manca da troppo tempo. Due casi da risolvere per tornare ad alimentare speranze in una seconda parte di stagione da grande protagonista, ma soprattutto Di Francesco, il tecnico giallorosso, che alla vigilia ha scelto la strada più scomoda, chiamando in causa società per le “sorprese” del mercato in uscita ed alcuni calciatori per la cattiva gestione delle vacanze. Ecco Roma-Samp, tre giorni dopo il recupero di Marassi e quell’1-1 che se da un alto ha ridato fiato alla Roma, dall’altro ha detto che il malato è ancora tale e che i problemi non sono stati risolti. E non sarà una partita a risolverli anche se la Roma stavolta non può fermarsi ancora per non compromettere ulteriormente la stagione, che è lo scudetto, bensì un posto in Champions League. Di Francesco fa i conti per l’ultima volta con un mercato che ogni vigilia di partita gli mette davanti le stesse problematiche. Dzeko sì, Dzeko no. “C’è una tratattiva in corso, e lo sapete. Ma nessun tipo di vincolo sull’utilizzo. Sono due giocatori, Edin ed Emerson Palmieri, che possono scendere in campo e sarò io a decidere. Il momento è così, il mercato ha le sue esigenze e le sue scadenze. Il problema di questo periodo riguarda anche gli infortuni, tanti e tutti insieme: si è fatto meno turn over e sono capitate certe cose, devi scegliere i giocatori anche dal punto di vista mentale, non solo fisico. Sono venuto a conoscenza in questo periodo del fatto che si potesse prospettare un discorso del genere, ma devo essere pronto a tutto. Non faccio i conti in tasca ad altri. Nessuno si vuole privare dei giocatori più importanti. Potete dire che sono aziendalista, come vi pare. Mi sono trovato dinanzi a qualcosa di inaspettato. Le risposte non le devo dare io, parlerà il direttore. Io Dzeko ce l’ho a disposizione, mi auguro che ci rimanga per tutta la stagione. Per il resto faccio questo lavoro e cerco di farlo al meglio. Ci sono delle cose chiare che mi sono state dette, o accetti o te ne torni a casa. Ho scelto di allenare la Roma anche nelle difficoltà. La settimana di sosta a conti fatti, non ci ha fatto bene, ha creato dei danni e dovremo valutare certe situazioni. Non è stata gestita bene, non c’è stata la giusta attenzione, giocatori compresi”. Poi c’è il capitolo infortunati. “Perotti ed El Shaarawy li convoco. Uno dei due gioca. De Rossi è da valutare. Gonalons è fuori. Dopodiché io aspetto i gol, ultimamente ne facciamo pochi, troppo pochi. Le occasioni ci sono, dobbiamo fare meglio: è questo il nostro difetto, i gol non fatti, non quelli subiti”. Tra Schick, Defrel e Under solo uno potrebbe giocare contro la Samp. “Se guardo la condizione non gioca nessuno dei tre anche se Patrick (Schick) è entrato da esterno e l’ha fatto bene, quello che conta è concretizzare la gran mole di lavoro che sviluppiamo visto che facciamo pochi gol. Sappiamo di dover affrontare una squadra difficile, ma sappiamo pure che dobbiamo invertire la rotto e fare punti. Per cui testa e gambe, obiettivo vittoria”. Già, l’unica cosa che conta. E poi il 31 non è così lontano per scoprire definitivamente cosa c’è dietro l’angolo, con Dzeko e Palmieri verso i titoli di coda, mentre Vidal e Deulofeu, entrambi del Barcellona, sono pronti a colmare il vuoto in chiave di rafforzamento. Tanti se, altrettanti ma, anche se l’unica cosa che davvero conta è il campo. E la vittoria.