Montella e il Milan: col Genoa tre punti per ripartire o morire

Una crisi alla quale porre rimedio. Vincenzo Montella sa bene che quella di domani contro il Genoa è una gara fondamentale per il Milan e per se stesso.  “So che rischio, ma è normale. Ma la società mi è vicina e io sono motivato e sereno. Domani Kalinic gioca, Bonucci presto sarà il campione che abbiamo sognato. Ci servono i 3 punti e li faremo, lo spettacolo non interessa. I tifosi ci stiano vicini. Non abbiamo alternative, ci serve solo vincere”. L’ultima volta risale al 20 settembre, 2-0 alla Spal, con il vertice occupato alla quinta da Juve e Napoli lontano tre punti e con i cugini dell’Inter ad appena un punto. Oggi le distanze sono notevolissime, con il Milan che non riesce a trovare il bandolo della natassa, che fatica in campionato ed in Europa League. Serve la svolta. “Voglio veder giocare i miei con coraggio e liberi di testa. Sono queste le chiavi per far scoccare la scintilla. Siamo indietro in classifica, ma abbiamo statistiche record, per esempio quella dei tiri in porta. Dobbiamo vincere, con rabbia e unione, ci serve. Ci attende una partita non facile perché il Genoa ti fa giocare male, pressa con marcature strettissime. Può vincere o perdere con tutti. Occorre essere lucidi e determinati. Coraggiosi nell’uno contro uno, provare la giocata e sentire la fiducia. Sono lucido e motivato. Voglio citare Winston Churchill che diceva: il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere entusiasmo. Io qui sono felice come il primo giorno, ma conosco i rischi del mestiere. Tutta la mia vita, da sempre è rischiosa: ho lasciato casa da piccolo per sognare, ho iniziato ad allenare alla Roma giovanissimo, ho preso la Fiorentina dopo anni bui ed era un rischio. Non mi spaventa, anzi: quando rischio do il meglio di me. Con il Genoa non sarà una partita di possesso, perché non ce lo permetteranno, sarà una gara sporca e scorbutica, ma noi dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Giovedì, se avessimo sbloccato la gara, sarebbe stato diverso. Niente spettacolo, serve essere concreti”. E naturalmente vincere.

P