Robert Vignola
L’Empoli mantiene l’imbattibilità anche al Dall’Ara, costringendo il Bologna a rimandare a settembre eventuali sogni di vittoria. La qualità dei singoli non corrisponde all’efficacia dell’insieme e questo è il problema su cui Italiano dovrà lavorare durante la sosta, mentre D’Aversa si gode una squadra compatta con meccanismi efficienti.
La partenza della gara è indiavolata. Al primo vero affondo, squillo rossoblù: calcio d’angolo ben battuto da Miranda, sponda di Beukema di testa e sul secondo palo Fabbian ben appostato sospinge in rete. Neanche due minuti e Pezzella s’invola sulla fascia, beccando con un traversone a tutto campo Gyasi che realizza l’1-1. Bisogna aspettare però la mezz’ora suonata per vedere un’altra occasione: il cross di Miranda crea scompiglio in area, Castro viene anticipato dal portiere proprio sulla linea. Ma anche l’Empoli è vivo: solito contropiede subìto “alla Italiano”, Pezzella pesca in area Solbakken, che però spara addosso a Skorupski. E Orsolini? C’è anche lui, raccoglie un pallone ghiottissimo lasciato vacante dalla difesa toscana, ma dà una ragione a Spalletti per non averlo convocato, calciando un piattone che si perde alto. Stessa sorte per due tentativi piuttosto velleitario di Castro dal limite.
Dopo l’intervallo il Bologna fa movimento ma non crea occasioni. Italiano allora cambia Moro con Aebischer e Karlsson con Odgaard. D’Aversa scruta dalla tribuna il campo e mette Esposito e Maleh, togliendo l’acciaccato Grassi e Colombo. La partita vivacchia: Orsolini spreca l’ennesimo ottimo traversone di Miranda deviando sul fondo, così Italiano muove un’altra pedina, Dallinga al posto di Fabbian, disegnando un Bologna d’arrembaggio e affidando tutta la copertura alle guardie svizzere Freuler e Aebischer. Contromossa D’Aversa: il neo acquisto Pellegri subito gettato nella mischia insieme a Haas (fuori Fazzini e Solbakken), mentre Cacace rileva Pezzella che alza bandiera bianca. Ultimi cambi nel Bologna: Urbanski e De Silvestri rilevano Orsolini e Lucumì. Ma il Bologna non produce nulla se non sterile pressing. Di tanti attaccanti, è di Beukema l’ultimo tiro in porta che Vazquez gestisce.