Champions. Tra Real e City è pari spettacolo (3-3)

Nella foto: l'esultanza di Federico Valverde - Credit Uefa - (Photo by Gonzalo Arroyo - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

MADRID Tu chiamale se vuoi, emozioni. Quello che solo certe partite di calcio sanno regalare, come Real-City di stasera. Partita meravigliosa, uno spot per il calcio. Finisce 3-3 una partita giocata senza esclusione di colpi. Un pari spettacolo che premia gli inglesi di Guardiola che avranno l’opportunità di giocarsi la qualificazione al ritorno beneficiando del fattore campo, ma Real che nonostante il pari esce a testa alta da una notte di grandissimo calcio, pronto a giocarsi l’ennesima carta al ritorno. Con un pizzico di rammarico per non averla chiusa dopo il vantaggio di Rodrigo.

Emozioni e gol Un primo tempo da paura, ritmi impressionanti con la palla che viaggia a velocità supersonica. Un concentrato di emozioni, di gol, di gioco spettacolare. Benvenuti al Bernabeu per questo ennesimo Real Madrid-Manchester City. Neppure due minuti e la sblocca Bernando Silva su piazzato dal limite che trova leggermente impreparato Lunin. Le merengues, trascinate da un pubblico pazzesco, si organizzano e nel giro di due giri di lancette, la ribaltato. Prima con la bordata di Camavinga, deviata da Ruben Dias che spiazza Ortega, poi con l’imbucata di Vinicius Junior che pesca Rodrygo che una volta in area si bene Akanij e sull’uscita di Ortega gli fa passare la passa sotto le gambe con un tocco morbido che muore sul primo palo. Due a uno dopo appena quattordici minuti. Si gioca senza soluzione di continuità, con il Real che dopo averla ribaltata rallenta ma senza mai perdere l’occasione per far male. Ci provano ancora gli uomini di Ancelotti, con Vinicius in un paio di occasioni vicinissimo al terzo gol. All’intervallo è 2-1, ma soprattutto è spettacolo.

Foden firma il pari, Gvardiol la ribalta Si riconomincia da dove si era lasciato, ritmi spaventosi. Da un disimpegno morbido del City, occasionissima Real, con Bellingham che controlla si accentra, conclusione sul secondo palo di sinistro, fuori di un nulla. Poi azione pazzesca delle merengues che portano alla conclusione Vinicius che incrocia col mancino, palla ancora alta. Ma il Real adesso è davvero tanto con Vinicius che si porta a spasso l’intera retroguardia inglese. Il Real domina ma concede qualcosa di troppo al City, grandi palleggiatori come nello stile Guardiola. Così Foden approfitta di un buco e dal limite la piazza dove Lunin non può arrivare: 2-2. Il Real accusa il colpo perché il pari è arrivato nel momento in cui i Blancos stavano provando a forzare per il terzo gol. Il City lo capisce e affonda la lama. Grealish va sul fondo e la mette dietro per Gvardiol, con il difensore croato che lascia partire un destro a giro imprendibile. Ribaltata di nuovo: 2-3. L’inerzia della partita adesso è tutta nei piedi degli uomini di Guardiola.

Valverde rimette in piedi il Madrid Real e City giocano un altro sport, tanto sono inarrivabili. Il Real ha cuore e e tanta voglia di riprenderla e riprende a macinare gioco. Orgoglio madrtidista che esce fuori nei momenti più difficili, come stasera, davanti sd una grande squadra e ad un pubblico pazzesco. Che il Real non vuole deludere. E a riprenderla ci pensa Valverde con un destro al volo che fa esplodere di nuovo il Bernabeu: 3-3. Il City adesso difende il risultato, il Madrid spinge ventre a terra, ci prova, ma non sfonda più. Finisce 3-3 e qualificazione affidata al match di ritorno in Inghilterra.

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