Spettacolo e sei reti all’Olimpico tra Roma e Atalanta nel posticipo della seconda giornata di Serie A. La Dea di Gasperini, seppur rimaneggiata con un ampio turnover in vista del cruciale impegno in Europa League contro il Copenaghen (in panchina 7 titolari tra cui capitan Gomez), sogna per un tempo ma viene rimontata sul 3-3 dalla squadra di Di Francesco. Bella la reazione dei giallorossi con una ripresa gagliarda dopo essere colpevolmente spariti dal campo nel primo tempo nonostante un avvio incoraggiante. L’illusione di una gara in discesa si materializza infatti per la Roma dopo solo ottanta secondi, quando Pastore lascia l’Olimpico a bocca aperta: sul cross di Under, l’argentino sorprende tutti con un colpo di tacco che bacia il palo e si insacca alle spalle di Gollini per l’1-0. Nonostante il colpo subito a freddo, la Dea non si scompone e con personalità impone il proprio ritmo attaccando con grande pericolosità. Prima Adnan, la cui conclusione viene deviata in angolo da Fazio, poi tre minuti da urlo di Zapata che fa impazzire i centrali della Roma. Al 19’ il colombiano ipnotizza Fazio con un doppio passo, scarica un potente diagonale che centra il palo ed è facile per il tap-in di Castagne; al 22’ brucia un distratto Manolas in velocità e serve al centro l’esordiente Rigoni che davanti a Olsen non può proprio sbagliare. Gli uomini di Gasperini viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, la Roma pasticcia in fase di impostazione e prima Pasalic e poi Rigoni vanno a un passo dal 3-1. A cercare di dare una scossa è capitan De Rossi, prezioso in fase difensiva, ma ciò non basta a evitare i fischi di un Olimpico spazientito al 33’ sotto l’assedio dell’Atalanta.
Non basta per svegliare dal torpore la squadra di casa, cinque minuti dopo colpita dalla doppietta di un Rigoni a velocità doppia della retroguardia giallorossa e pronto a ricevere l’assist di Pasalic in profondità. La Roma non riesce a rialzarsi, Dzeko tocca pochi palloni e il fronte d’attacco latita: il duplice fischio di Fabbri è quasi una liberazione per la Roma. Di Francesco decide dunque di scoprirsi e in avvio di ripresa passa al 4-2-3-1 con Nzonzi e Kluivert al posto di Cristante e Pellegrini. I capitolini si rendono subito pericolosi in pochi minuti con Pastore e Under ma non trovano la rete per riaprire la partita. Gasperini si copre, dentro Hateboer e de Roon per rinforzare difesa e centrocampo ma al 60’ è Florenzi a trovare un varco centralmente e bucare un Gollini rivedibile per il 2-3. L’Olimpico si riaccende, i padroni di casa spingono la Dea nella propria metà campo e ci provano ancora una volta con Florenzi, murato a pochi metri dalla porta, e poi con Nzonzi dal limite dell’area. Al 73’, però, l’autore della rete della speranza chiede il cambio per un problema fisico e Di Francesco aumenta la spinta offensiva inserendo addirittura Schick. Col passare dei minuti la Roma diminuisce l’intensità e concede nuovamente il fianco agli ospiti, pericolosi sia su palla inattiva che con la fisicità di Zapata. Nel momento peggiore della partita, tuttavia, arriva inaspettata la zampata di Manolas: il difensore greco insacca sul calcio di punizione battuto da Pastore e fa 3-3, mandando Gasperini su tutte le furie in panchina. La Roma ci crede e sfiora ripetutamente la rete del clamoroso vantaggio: Gollini è miracoloso con il piede su Schick, poi lo squillo in pieno recupero con Kluivert lanciato in campo aperto ma chiuso in corner. Dopo 49 minuti della ripresa cala il sipario all’Olimpico e Roma e Atalanta si dividono la posta.