Maurizio Spreghini
Una scritta croata a caratteri cubitali sui quarti di finale di Russia 2018 in programma il sette luglio, con il nome della Croazia che affianca quello della Russia nella parte sinistra del tabellone.Danimarca e Croazia non vanno oltre il pareggio nei due tempi regolamentari, poca Croazia e Danimarca diligente a coprire le folate avversarie.  Si va ai supplementari dove prevale ancora la stabilità , Modric ha la palla dei quarti ma la fallisce e sono solo i rigori a regalare alla Croazia i quarti. Match dal poco gioco ma che infiamma il pubblico nell’appendice dei penalty. Subacic e Schmeichel protagonisti assoluti, tre rigori parati per il croato e due per il danese, con Rakitic che manda la Croazia ai quarti. Rimane accesa la stella targata Modric ma ora serve altro per battere la forte Russia.  Una pagina bianca ancora da scrivere per renderla poi indelebile nel prosieguo di questo mondiale. Da una parte la Croazia del fantasista e metronomo Modric, dall’altra la Danimarca del talento Eriksen: una sola ne uscirà da vincitrice. Tutto in una notte, qualunque cosa per giocarsi i quarti di questo Russia2018. La  Croazia di Dalic non cambia la filosofia di gioco e dispone la squadra con il 4-2-3-1, confermando le supposizioni della vigilia.  Subasic tra i pali con Vida e Lovren davanti a lui, ad agire sulle fasce in fase difensiva Vrsaljko e Stinic. Brozovic e Raktic compongono il duo di centrocampo, mentre Modric, Rebic e Perisic li davanti e pronti a innescare Mandzukic.  Risponde la Danimarca di Hareide con un 4-3-3. Kjaer e Jorgensen centrali difesa, Schmeichel tra i pali, mentre Dalsgaarde Knuden liberi di agire sulle fasce. Trio di centrocampo composto Erksen, Delaney e Christensen pronti a innescare Cornelius, che sarà affiancato li davanti da Braithwaite e Poulsen. Match subito vivo al Nizhny Novgorod Stadium e già in avvio avviene quelloche non ti aspetti. Neanche il tempo di terminare il secondo giro di lancette sull’ orologio che la Danimarca è in vantaggio, Jorgesen piomba su di un pallone nel cuore dell’area e beffa un Subasic incerto. La Croazia non si muove di un centimetro e quattro minuti l’ha già raggiunta con Mandzukic, serie di rimpalli nell’area con la sfera che arriva allo juventino che non perdona Schmeichel.  Parità . La Danimarca crea il nulla e pensa solo a fermare Modric, il madridista e i suoi compagni è come se scrivessero con l’inchiostro invisibile su quel manto erboso. Dal nulla esce fuori invece l’occasione di Braithwaite, ma stavolta Subasic è pronto ad opporsi. Dall’altra parte è prima Raktic e poi Perisic a trovare i guantoni di Schmeichel. Raktic ha sui piedi la palla del vantaggio allo scadere, ma non succede nulla.  Più creatività per la Danimarca nella ripresa con la carta Schone. Eriksen  e Modric sono brutte copie, tanta imprecisione dai loro piedi. E’ un’altra Croazia rispetto a quella vista nel girone di qualificazione, statica e senza idee. Hareide  se ne rende conto e mette dentro Jorgensen, cercando  più profondità . E’ il momento di Kovacic per Dalic, che affianca Modric e Raktic. Altra Croazia in fase offensiva, Kovacic crea spazio tra le linee, e prima Modric e poi Rebic impensieriscono Schmeichel. La gara non decolla e l’appendice dei supplementari si materializza.  La Danimarca con Knudsen imperversa in area avversaria. Dalic tenta con Kramaric di svegliare i suoi dal torpore, invano. Ultimo quarto d’ora al piccolo trotto. Modric ha sui piedi la palla dei quarti a  cinque dal termine ma la fallisce. Apertura a occhi chiusi del fantasista madridista per Rebic che, entrato in area e superato Schmeichel,viene atterrato: rigore. Dal dischetto Modric che però calcia malissimo e  Schmeichel blocca a terra. Si va ai rigori. Ed è gara a chi svaglia di più. Per la Danimarca  Eriksen, Shone e Khofn, mentre  segnano Kjaer e Knudsen.  Per la Croazia  sbagliano Badej e Pivaric, mentre segna Krameric, Modric con Rakitic che segna il gol che li porta ai quarti.