Gruppo D. La Croazia distrugge l’Argentina

dall’inviato Massimo Ciccognani

NIZHNY NOVGOROD Altro che riscatto. Se con l’Islanda era squillato il campanello d’allarme, con la Croazia i dubbi hanno spazio alle certezze. Quella argentina è proprio crisi, bella e buona. Messi e compagni perdono l’appuntamento della vita, si fanno uccellare dalla Croazia che gestisce a suo piacimento il match. Fa sfogare gli argentini per poi colpirli al momento opportuno. Finisce 3-0, con gol di Rebic, Modric e Rakitic, tutto nella ripresa, devastante per i croati, inquietante per l’Argentina che adesso rischia seriamente l’eliminazione. Argentina già con le spalle al muro dopo il pari d’esordio con l’Islanda, mentre vola sulle ali dell’entusiasmo la Croazia. Sampaoli si affida a Messi e Aguero, con la Pulce che stasera dovrà fare di meglio rispetto alla gara d’esordio. C’è Perez al posto di Di Maria, mentre nei croati Brozovic gioca al posto di Kramaric, unici due cambi rispetto alle gare di esordio. L’Albiceleste parte subito forte, ma alla prima ripartenza croata Caballero compie una prodezza deviando in angolo un diagonale maligno sul secondo palo di Perisic. Meglio l’Argentina sul piano de gioco. Messi n veste di rifinitore, serve una palla d’oro a Meza che arriva e colpisce a botta sicura, Lovren si salva in angolo. Ritmi comunque bassi, che fanno comodo alla Croazia alla quale andrebbe bene anche il pari, comodo anche all’Argentina per provare ad imbastire il gioco evitando pericolosi contropiedi. Acuna centra la parte alta della traversa. La difesa croata non è impeccabile e barcolla sugli assalti argentini. Pasticcio Lovren e Versaljko che leggono male la chiusura su un pallone lungo, l’uscita di Subasic è però anticipata da Meza che serve Perez che a porta spalancata manca la palla del vantaggio. Dal gol fallito a quello rischiato di incassare, passo brevissimo, ma Mandzukic nell’area piccola manca lo specchio della porta. Semplicemente clamoroso, come è altrettanto clamoroso l’errore di Rebic  che in campo aperto, dopo una giocasta pazzesca di Modric, inciampa da solo per poi provare un improbabile tiro a giro. Ma che rischi per l’Argentina che a tre dietro soffre troppe le folate dei croati. La prima frazione è tutta qui, in due/tre nitide occasioni, una per l’Argentina, due per la Croazia, per il resto poco e nulla. Va bene per la Croazia che ha deciso per la partita di attesa, malissimo per l’Argentina che dovrebbe spingere, ma la manovra dell’Albiceleste è lenta e assai prevedibile, con poche idee di gioco. E non piace neanche a Maradona che in tribuna è indiavolato. Messi? Finora spettatore non pagante. Nella prima frazione ha toccato la pochezza di 20 palloni, meno del portiere Caballero che ne ha toccati 22. Non cambia la musica nella ripresa,  tema tattico identico ma con la differenza che in campo i croati sembrano avere più fame e lasciano nulla al caso. Croati meglio messi in mezzo al campo, Modric è il solito moto perpetuo. Ma la partita non si sblocca anzi, si, complice una follia del portiere argentino Caballero che anzichè rinviare prova un tocco morbito sul pressing di Rebic. La palla invece rimane lì, con l’ex Viola che ringrazia e la mette dentro: 1-0 Croazia ma che follia Caballero. E adesso è davvero un’altra partita, con la Croazia avanti e pure qualificata. Si mette male per l’Argentina che resterebbe a un solo punto. Sampaoli decide che  il momento di cambiare per provare a dare la scossa. Fuori Aguero e Salvio, dentro Gonzalo Higuain e Pavon, minuto nono nella ripresa. Lo  juventino prova subito ad allungare la squadra e dare peso in avanti. Si difende coi denti la Croazia, Modric che arretra e va a recuperare palloni al limite della propria area. Partita di sostanza e sacrificio. Higuain è scatenato, va via sulla sinistra, dal fondo rimette in mezzo per Meza a rimorchio che conclude di prima intenzione sul primo palo, Subasic c’è e chiude, poi ci mette il piedone Rakitic per anticipare in angolo Messi. Cambi che sembrano azzeccati per l’Argentina che adesso attacca con grande puntiglio. Croazia chiusa, pronta però a sfruttare eventuali ripartenze. Mascherano stende Modric in mezzo al campo per impedire un facile controgioco croato. Dentro anche Dybala per Perez e adesso è veramente un’Argentina a trazione anteriore. Venti alla fine e gara ancora tutta da vivere anche se gli argentini cominciano ad accusare il nervosismo. Prima Messi su Strinic, con l’arbitro che non punisce la Pulce, poi Otamendi ferma con le cattive Rakitic. Argentina nervosa, errori in ripartenza, centrocampo in mano ai croati. Brozovic recupera una gran palla sulla trequarti, poi palla in mezzo per Modric che cerca tra finte e controfinte un varco al limite. La botta dal limite del madridista è da urlo, palla che accarezza il palo, Caballero non può arrivarci: 2-0 Croazia, esplode la gioia della panchina croata, si mette le mani nei capelli Sampaoli. Dentro Kovacic per Perisic. Messi abbassa lo sguardo ancora una volta, mentre in tribuna Maradona si tappa gli occhi per non guardare lo scempio cui si sta rendendo protagonista l’Albiceleste. Si scaldano gli animi degli argentini, Otamendi calcia il pallone in faccia a Rakitic che si prende la punizione. Divina la battuta a scavalcare la barriera. Ci pensa l’incrocio dei pali a salvare Caballero e l’Argentina. Croazia ormai in totale controllo, Argentina in affanno e in controgioco prende anche il terzo gol. Lo firma Rakitic che si rifà della traversa precedente, raccogliendo l’assist-gol dell’altruista Kovacic che serve al compagno la palla che chiude il match. Trionfa la Ctoazia, matematicamente agli ottavi, a picco l’Argentina che adesso rischia di brutta perché se l’Islanda domani batte la Nigeria, per Messi e soci è già pronto l’aereo di ritorno.