Sorpresa Giappone che nell’anticipo del martedì mondiale batte la Colombia 2-1 e conquista la momentanea testa dell’imprevedibile gruppo H. Pesantissimo l’uomo in più, ma grande grande ed inaspettata qualità nipponica: Osako regala un sogno ai Samurai. Partita bella, intensa, avvincente, tra due squadre sempre a viso aperto, due squadre che regalano spettacolo ad una Mordavia Arena strapiena, rovente, un’Arena floreale piena zeppa di giallo e blu. Nishino relega Honda in panchina, privilegiando velocità e ripartenze. Pekerman non rischia James Rodriguez, colpito da un affaticamento muscolare: Quintero sostituto naturale, Cuadrado e Izquierro completano il pacchetto dei trequartisti alle spalle del Tigre, Radamel Falcao. Pronti via e subito l’episodio che cambia la partita: fallo di mani in area di Carlos Sanchez, rosso diretto, Colombia in dieci. Dal dischetto Kagawa non sbaglia e fredda Ospina. La Colombia deve reagire, ma rischia di concedere spazi letali ad un Giappone galvanizzato dall’uomo in più: malissimo Davinson Sanchez, ma sia Onui che Osako sprecano. A centrocampo dominano i Samurai, Pekerman ha paura e sceglie la sostanza di William Barrios al posto di Cuadrado: è un 4-4-1, Quintero a destra per sprigionare il suo sinistro. Gran lavoro di Falcao, sacrificio e sudore: punizione Colombia. Tutta la classe di Quintero, che sceglie col mancino la soluzione sotto la barriera: male Kawashima, al minuto 39 arriva così il pesantissimo pari dei Cafeteros. Il primo tempo si chiude sull1-1, Pekerman tira un sospiro di sollievo.
Nel secondo tempo i Samurai non demordono, entrano in campo e rivelano un tasso tecnico prelibatissimo, contro ogni aspettativa: giro palla fluido, incisivo, avvolgente, mai sterile. Entra Honda, Nishino vuole vincere. Doppia palla gol per Osako, prima col sinistro e poi con un destro a giro, ma Ospina risponde presente. Entra James, esce Quintero, ma la sostanza non cambia: il Giappone domina. Trema la Colombia, punita al minuto 72: lo spiovente di Honda su corner, lo stacco di Osako, bacino al palo e palla in rete. Gravissima l’ingenuità di Arias, fin lì uno dei migliori della disastrosa retroguardia colombiana. I cafeteros non si arrendono: sognano un pari che significherebbe acqua nel deserto, e sfiorano il gol proprio con James. I Samurai resistono ai 5 minuti di recupero, difendono bene, evidenziando maggiore organizzazione dei colleghi del sol Levante, quella Corea di Heung Min Son sconfitta ieri 1-0 dal team svedese. Troppo pesante l’uomo in meno, trionfa la formazione nipponica, che per la prima volta batte una compagine sudamerica. Parte male il mondiale di Pekerman, gruppo H che si dimostra imprevedibile e scoppiettante.