Massimo Ciccognani
TORINO I sogni della Juve svaniscono in una notte che doveva essere magica e di rivincita. Che non c’è stata. E’ arrivata invece la conferma che il Real a queste latitudini timbra sempre il cartellino e che il suo gioiello Cristiano Ronaldo merita un altro Pallone d’Oro. Due gol, il primo di cattiveria, in anticipo, il secondo in acrobazia che merita gli applausi dello sportivissimo pubblico dello Stadium. La chiude Marcelo per un 3-0 che è quasi una sentenza perché tra una settimana a Madrid potrebbe non bastare neppure un miracolo. Finisce così come a Cardiff, con il trionfo Real, anche se la Juve ci ha provato, ha sfiorato più volte il pari ma dopo il raddoppio del fuoriclasse portoghese e l’espulsione di Dybala, è calato il buio. E meno male che il Real nel finale ha mollato (Ronaldo si divora il quarto gol a porta spalancata) altrimenti sarebbe stata ancor più dura da digerire. La verità è che la splendida Juve italiana è ancora lontana dal poter essere una big europea. Lenta, fragile, prevedibile. Come contro il Tottenham, solo che stavolta i bianconeri hanno trovato davanti un cannibale che non gli ha perdonato nulla. Juve senza Pjanic e Benatia, con Allegri che alla fine sceglie Bentancur preferendolo a Marchisio. Mandzukic è recuperato ma si accomoda in panca. Davanti Higuain terninale offensivo nel 4-2-3-1 di Allegri, con Sandro e Costa sugli esterni, il generoso Bentancur, bravo ma deve ancora crescere e Khedira (l’ex è stato tra i migliori) a battersi in mezzo con Casemiro e Kroos, col moto perpetuo di Modric. Nulla da fare, nonostante non fosse il miglior Real. Confermato invece il 4-3-1-2 del Real che presenta gli stessi uomini di Cardiff, con Bale in panchina, Isco a galleggiare tra le linee dietro Cristiano Ronaldo e Benzema. Atmosfera incantato allo Stadium. Si parte e subito Real che prova a fare la partita. Fraseggio e giro palla prolungato con la Juve che attende. Tre minuti e la partita si sblocca. Gran giocata di Marcelo che pesca Isco defiltato sulla sinistra, con Costa e De Sciglio che non chiudono, permettendo al malagueno di rimetterla in mezzo di giustezza per Cristiano Ronaldo Chiellini e Barzagli e ipnotizza Buffon: 1-0 Real. Inizio da incubo per i campioni d’Italia che non riescono a reagire al possesso palla blancos. Ci prova Dybala a scuotere i bianconeri, ma il Real è messo bene in mezzo e concede nulla anzi, Varane con la colpevolezza della retroguardia bianconera, stacca imperiosamente in area, ma incorna altissimo. Pericolo. Asamoah salva tutto su una percussione di Cristiano che libera Benzema al limite. Il Real tiene palla, fraseggio lento, ritmo basso voluto con la Juve che fatica. Così le parti si sono subite invertire con la Juve chiamata a fare il Real, che non sa fare, e i madridisti a giocare d’attesa, senza frenesia. Ci provano i bianconeri su calcio da fermo: Dybala la mette in mezzo, Higuain la tocca, Navas c’è. La Juve fatica in mezzo, Khedira capisce il disagio e prova a prendere per mano i suoi, ma la Juve rischia ancora su una percussione di Carvajal che viene affrontato e toccato in area al volto. Cahir lascia correre. La partita si apre, De Sciglio prova a sfruttare la profondità e la mette in mezzo, con Dybala che arriva con un attimo di ritardo. Kroos centra la traversa dal limite poi occasionissima Juve: Higuain la mette in mezzo e a porta vuota salva tutto Varane. Dybala va giù in area allo scadere e prende il giallo per simulazione e poco prima proteste juventine per un tocco in area di mano di Casemiro. Si chiude qui un primo tempo con il Real avanti grazie al gran gol di Cristiano Ronaldo. Adesso ai bianconeri serve un’impresa. Ma la ripresa si apre ancora nel segno del Madrid con Ronaldo che incrocia a pochi centimetri dal palo. Ramos prende un giallo per un fallo su Dybala e salterà il ritorno al Bernabeu. Zidane cambia, fuori Benzema, dentro Lucas Vazquez. La Juve prova ad attaccare, ma in controgioco è ancora Real. Pasticcio Buffon-Chiellini che non si intendono favorendo Vazquez che calcia di prima intenzione e stavolta il portiere bianconero ci mette i pugni. Ma non è finita perché sul cross di Dani Carvajal dalla destra Cristiano che fa una cosa da dio del pallone: vola in rovesciata e la mette all’angolino firmando un gol che sarà tramandato nella storia. E stavolta tutto lo Stadium si alza in piedi ed applaude il fuoriclasse portoghese che ringrazia battendosi il pugno sul petto. Allegri prova a scuotere la Juve, ma piove sul bagnato perchè Dybala entra scoordinato su Carvajal, già ammonito, prende il rosso e Juve in dieci. Allegri adesso cambia, fuori Asamoah dentro Mandzukic mentre Matuidi prende il posto di Douglas Costa con la Juve disposta col 4-3-2. Venti alla fine, serve un miracolo, lo Stadium capisce il disagio dei suoi e prova a spingere la Juve, ma arriva il terzo gol. Uno-due stupendo Cristiano-Marcelo col brasiliano che dribla anche Buffon e la mette dentro a porta spalancata: 3-0 Real, risultato pesantissimo. Esce Khedira per Cuadrado, mentre Asensio rileva Isco. Non c’è più partita perché il Real controlla e prova ancora a fare male mentre la Juve va avanti con la forza della disperazione mentre i minuti passano inclementi con Ronaldo che proprio allo scadere, a porta vuota, si divora il gol più facile come Cuadrado in pieno recupero fallisce l’1-3 che avrebbe reso meno amara la note di Torino. Finisce così con il trionfo madridista con Allegri impassibile in giacca sotto il diluvio dello Stadium, ma col pubblico di fede bianconera che giudiziosamente applaude la Juve che ce l’ha messa tutta, ci ha provato, ma applaude anche il Madrid che ha stravinto la sfida meritatamente. Tra meno di una settimana si replica al Bernabeu, ma la sentenza è stata emessa stasera. Ribaltarla sarà da extraterrestri. O forse no, perché l’unico extrarrestre acclarato veste la maglia bianca, indossa la camiseta numero sette, il suo nome è Cristiano Ronaldo.