Ancora poche ore e poi sarà Var anche al Mondiale. Con buona pace di tutti. Perché, diciamolo chiaro, la rivoluzione voluta per primo dal presidente della Fifa Gianni Infantino, ha prodotto risultati importanti, al di là di qualche piccola discrepanza sulle interpretazioni dei vari episodi che, soprattutto in Italia, hanno generato non poche polemiche. Ma in Russia sarà Var, inutile discutere, perché in questo momento sarebbe davvero da pazzi fare un passo indietro. E il concetto lo chiarisce lo stesso Infantino. “Sarà un cambiamento molto importante per il mondo del calcio, è una decisione chiave che prenderemo, dopo averne studiato i dettagli in questi due anni – dice Infantino -. I risultati dei test sono molto chiari e concreti: la Var ha ridotto gli errori del 99%. Bisogna aiutare gli arbitri, che fanno un lavoro complicato. Nel 2018, chiunque può vedere in un minuto se l’arbitro ha commesso un errore. Tutti, tranne l’arbitro stesso. E questo perchè al momento gli impediamo di vedere l’errore”. Quanto alla presunta perdita di tempo determinata dal consulto del video, Infantino sottolinea che “molte volte si parla senza sapere. In quasi mille partite, si perde un minuto in media per le decisioni del Var. E’ troppo? Può essere. Però se ne perdono 7 per le rimesse laterali. E se si perdono 7 minuti per le rimesse laterali, si può perdere un minuto per rimediare a un errore clamoroso”. Le ragioni di Infantino, l’ormai certo “sì” dell’Ifab, perché a dispetto di qualche piccolo errore, peraltro rimediabile in futuro, il calcio ha bisogno dell’assistenza tecnologica. Per un calcio più pulito e con meno errori possibile.
Mas. Cic.