E’ un Gigi Di Biagio determinato e deciso quello che oggi ha iniziato a vestire i panni da commissario tecnico azzurro, aprendo a Coverciano lo stage delle seconde linee della Nazionale e presentandosi con le idee chiare in conferenza stampa. “Le mie sensazioni sono positive. E’ normale che da parte mia ci sia la voglia di mostrare qualche cosa di buono. Traghettatore? Chiamatemi come volete. Il pensiero su di me è secondario rispetto al lavoro da fare. Chiamatemi pure traghettatore. Non c’è problema. I senatori? Ho fatto dei confronti. Prima di prendere decisioni dovevo parlare con loro, per capire chi realmente volesse smettere con l’azzurro. Con Buffon ci ho parlato e gli ho proposto di fare altre due, tre partite e poi decidere. Probabilmente farà parte della Nazionale ancora. Giorgio Chiellini sara’ con noi. Daniele De Rossi per ora non farà parte del gruppo; poi vedremo più avanti”. Così si è espresso Di Biagio, voglioso quindi di creare il giusto mix fra nuove leve e “bandiere”, almeno in questa prima fase.
“Se io sono qui oggi è perchè evidentemente ci sono stati dei problemi. Questo è innegabile: non andare ai Mondiali è stata una brutta pagina. Ora io ho il compito di ripartire. Qui serve sia il selezionatore che l’allenatore. La Nazionale ha bisogno di entrambe le figure. L’esperienza che mi porto avanti con i ragazzi è importante: conosco bene l’ottanta per cento dei giocatori che saranno qui in azzurro. Questo mi avvantaggia di sicuro”, ha aggiunto il neo ct dell’Italia.
“Io sono stato sempre ambizioso ma pratico. Servono queste cose per rialzare la testa. Io devo dimostrare di poter rilanciare la squadra; poi vedrò anche di mettere in difficoltà i vertici della Figc”, ha spiegato ancora Di Biagio, senza negare di coltivare il sogno di restare alla guida della Nazionale maggiore.
“Balotelli lo seguo costantemente, come tanti altri giocatori. Dire oggi se Mario sarà chiamato o no è prematuro. Chiesa? Federico è uno di quelli che verosimilmente faranno parte di questa nuova Nazionale. Bisogna avere il coraggio di puntare sui ragazzi, prendendo anche dei rischi evidenti. Andare contro Argentina e Inghilterra e giocare senza timore, come contro avversari più abbordabili: questo chiederò ai ragazzi. Ci aspettano due gare proibitive ma noi possiamo e dobbiamo fare bene”, ha spiegato ancora Di Biagio.
“Con l’Under 21 abbiamo perso in semifinale agli Europei contro la Spagna. I loro ragazzi avevano giocato tanti minuti in Champions; i miei quasi mai. Questo deve essere l’ultimo salto di qualità che dobbiamo fare. La mia è un piccola provocazione ma io ci credo. Con gli altri allenatori ho un rapporto costante. Questo stage è stato proposto e ottenuto da Ventura e noi ne approfittiamo di questa occasione. Dico grazie ai club per la disponibilità dimostrata”, ha precisato il neo ct azzurro.
Infine, una piccola anticipazione tattica. “Mi piacerebbe iniziare con la difesa a quattro. Poi i moduli dipenderanno, come sempre, dai giocatori che avrò a disposizione. Con l’Under 21 abbiamo fatto, per esempio, sia il 4-3-3 che il 4-2-3-1. Vogliamo anche arrivare a giocare un buon calcio. Vedremo quello che riusciremo a fare. Comunque, non ho un sistema di gioco fisso. Devo sfruttare al meglio il lavoro dei club. Rino Gattuso per esempio mi ha anticipato, dimostrando che Bonucci può giocare benissimo in una difesa a quattro. Nel Milan molti italiani stanno facendo bene: questo è un punto a nostro favore”, ha detto ancora Di Biagio.
“Come portieri siamo a posto per i prossimi venti anni. Se alle spalle di Buffon, che ripeto non deve finire in azzurro con la gara persa contro la Svezia, ci sono Donnarumma e Perin vuol dire che nel ruolo siamo di certo coperti, e bene, a lungo”, ha concluso il neo ct azzurro, che vuole cancellare la “macchia” della sconfitta contro gli scandinavi e che non vuole che la Svezia venga ricordata come l’ultimo atto in azzurro del numero uno e anche di Barzagli, Chiellini e De Rossi. Per il resto il sogno è restare a lungo commissario tecnico. Il progetto sembra positivo: se son rose fioriranno.