Dominio Real al Camp Nou: umiliato il Barcellona (3-1)

MASSIMO CICCOGNANI

BARCELLONA Il Madrid sbanca il Camp Nou, asfalta il Barcellona e mette una seria ipoteca sulla conquista della Supercoppa di Spagna. Tre a uno per i Blancos che lamentano pure un gol annullato, un sactosanto rigore non concesso, l’ingiusta espulsione di Ronaldo e il gol del momentaneo 1-1 di Messi grazie ad un rigore che solo l’arbitro ha visto. Un dominio assoluto perchè oggi il Real sembra davvero di un altro pianeta. Si ricomincia con le stesse emozioni ma con qualche vuoto. Il Barcellona ha perso Neymar atterrato al Psg, nel Madrid out Modric che ha scontato stasera un turno di squalifica maturato nella finale del 2014. Camp Nou esaurito per questa prima blaugrana contro l’avversario di sempre perché questa non sarà mai una partita come le altre, ma la partita. Sulla panchina blaugrana adesso c’è Valverde che ha preso il posto di Luis Enrique, nel Madrid è saldo al comando Zinedine Zidane, l’Hombre con la cabeza de oro: in diciotto mesi si è preso il Real vincendo la bellezza di sei trofei, due Champions, due supercoppe europee, una Liga e un mondiale per club.
Senza Neymar, Valverde si affida all’ex rossonero Deuloufeu, mentre Zidane conferma gli stessi uomini di Skopje (panchina per Ronaldo), inserendo l’ex interista Kovacic al posto dello squalificato Modric. Si comincia in una bolgia. E’ calcio champagne quello che disegnano Barcellona e Real, trame veloci, uno due tocchi, roba da palato fine. Eppure, nonostante tutto, tiri in porta vicino alla zero. Inizia forte il Real che va primo sulle seconde palle, ma prima Kovacic poi Bale non approfittano di due mortifere ripartenze. Deulofeu la mette in mezzo per Suarez, Navas c’è. E’ partita senza un attimo di tregua, in mezzo ogni pallone diventa importante. Iniesta e Rakitic menano le danze, Kross e Kovacic ribattono colpo su colpo con Casemiro chiamato più all’interdizione che alla proposizione del gioco. Varane deve arrotare i bulloni per tenere Suarez e gli lascia poco o nulla, così come Carvajal è chiamato a un superlavoro su un interessante Deulofeu. Sul fronte opposto Bale sonnecchia troppo e sembra camminare, Isco il solito fulmine di guerra, Marcelo una scheggia. Si scalda il Camp Nou per una punizione di Messi, ma finisce alta. Ci prova poi Bale, di testa, ma è bravo Ter Steghen ad allungarsi e spedire in angolo. Bel primo tempo, ma senza acuti, senza il guizzo giusto. Che arriva ad inizio ripresa: quarto minuto, gran palla recuperata da Isco, il malagueno vede a rimorchio Marcelo. Il centro del brasiliano è per la testa di Benzema, ma arriva prima la spaccata di Pique che la mette nella propria porta. Autorete, 1-0 Madrid. Il Barça accusa il colpo , sembra un toro ferito e attacca a testa bassa. Prima rischia su un uno-due Bale-Benzema, poi è Rakitic a spaventare Navas, fuori di poco dal vertice sinistro dell’area. Che partita al Camp Nou. Il Madrid è letale in controgioco. Gran giocata di Benzema che la mette dentro dal fondo, Carvajal colpisce a botta sicura, si immola Jordi Alba e salva il 2-0. Ma che rischio il Barça. Zidane capisce che è il momento di insistere: dentro Cristiano, fuori Benzema all’8′. Ci prova Suarez di testa, Navas capisce tutto. Non c’è un attimo di tregua, Isco fa impazzire il Barcellona, in mezzo domina la scena, imprendibile. Il Real non si accontenta del vantaggio, vuole provare a chiuderla, il Barcellona non molla. Emozioni allo stato puro. Fuori Kovacic, dentro Asensio, mentre Sergi Roberto rileva Iniesta. La lucidità del Madrid fa la differenza, per poco Cristiano non fa 2-0, ma la sua girata al volo finisce alta. La mette dentro ancora Cristiano ma per l’arbitro, il peggiore in campo, è offside. Ter Steghen dice no ad una percussione di Marcelo. Troppo Real anche per il Barcellona che però crede nella remuntada, ma Sergi Roberto si divora un rigore in movimento sparando in curva. Poi sale in cattedra l’arbitro Ricardo De Burgos che assegna un rigore inesistente al Barcellona per un contatto Suarez-Navas, ma il portiere colombiano neppure lo tocca. Dal dischetto va Messi ed è 1-1 al 31′. Beffa per il Madrid, che non demorde e riparte. Azione da manuale del calcio Ronaldo-Isco col portoghese che sulla palla di ritorno, rientra sul destro e fulmina Ter Steghen: 2-1 Real. La partita si infiamma, il Barcellona ci mette la malizia oltre che la fantasia, il Real l’arma migliore, il controgioco. E così tre minuti dopo il vantaggio Ronaldo si ritrova solo in area, ma al momento di calciare viene steso da Umtiti. Per l’arbitro, stavolta non è rigore, Cristiano protesta e scatta il rosso diretto, incredibile. Real in dieci e fnale tutto da scrivere in una bolgia col Camp Nou che chiede l’impresa. Che non arriva perché la chiude invece il Real. Contropiede chirurgico di Lucas Vazquez che innesca Asensio, gran sinistro sotto la traversa e fine dei giochi. Real spietato, zittito il Camp Nou. La fantasia al potere, quello di una squadra che al momento non sembra avere rivali e che chiunque incontri, la vince sempre. Tra tre giorni si replica al Bernabeu e al Barça servirà qualcosa di più di un miracolo per ribaltarla.