“Siate testimoni di lealtà e umanità”, ci pensa Papa Francesco ad aprire le celebrazioni per la finale di Coppa Italia. Nella Sala Clementina del Vaticano infatti è andata in scena l’udienza con i calciatori di Juventus e Lazio alla vigilia del big match dell’Olimpico. Per i bianconeri inizia una venti giorni decisiva, in cui si giocano la possibilità di realizzare quel triplete che in Italia è legato ancora alla grandezza dell’Inter di Mourinho. Per i biancocelesti invece la sfida di domani è la partita della stagione, per finalizzare un cammino entusiasmante che li ha visti espugnare la San Siro nerazzurra ed eliminare nel doppio confronto niente di meno che la Roma. Juventus-Lazio sarà anche la riedizione della finale di 2 anni fa: quel giorno la partita fu decisa nei supplementari quando, dopo l’1-1 firmato Radu e Chiellini, il doppio palo sbarrò la strada a Djordjevic e Matri portò in paradiso la ‘Vecchia Signora’. Quarto incrocio negli ultimi 5 anni per le due compagini, con i piemontesi letali anche una stagione fa nei quarti per i romani, grazie all’ex dal dente avvelenato Lichtsteiner. Lontana 4 anni l’ultima vittoria laziale nella semifinale dell’edizione 2012-13 decisa nei minuti di recupero della gara di ritorno dopo l’1-1 dell’andata allo Stadium: al vantaggio di Gonzalez rispose Vidal al 91’, mentre la zuccata di Floccari al 93’ spalancò le porte della finale ai capitolini. E non una finale qualunque, quella del 26 maggio.
QUI JUVENTUS – “Sono ottimista perchè la squadra è sempre la stessa”, non si abbatte Allegri dopo la sconfitta contro la Roma. Ne ha di motivi, ha il destino nelle sue mani e si appresta ad iniziare un ciclo difficile con l’obiettivo di trasformarlo in trionfale. Vincere lo Scudetto davanti ai rivali avrebbe avuto un sapore dolcissimo, ma sull’albo d’oro conta la vittoria non come si raggiunge. Una festa prolungata per il record di sei Scudetti consecutivi forse avrebbe fatto abbassare la tensione in vista della finale di Coppa Italia. “Le scelte di domenica? Le rifarei, finora ci hanno premiato: la differenza l’hanno fatta i dettagli, quando hai meno attenzione la tua palla va sempre fuori”. Va avanti per la sua strada Max, del resto domenica allo Stadium contro il Crotone ha il secondo match ball e all’Olimpico contro la Lazio si gioca il primo passo per il triplete. L’attenzione inevitabilmente tornerà alta con l’avvicinamento alle sfide fondamentali, e forse la mini serie negativa ormai alle spalle (2 pareggi e 1 sconfitta in campionato) potrà servire come sprone. In mezzo a questi scivoloni però Chiellini ricorda che la Juventus gli scontri decisivi li ha azzeccati tutti: “Nel frattempo abbiamo giocato 4 partite impegnative (con Barcellona e Monaco, ndr) con 7 gol fatti e 1 subito”. Gli unici grattacapi per il mister toscano riguardano il centrocampo con Pjanic squalificato e Khedira infortunato (recupero finalizzato per la finale contro il Real): Marchisio è acciaccato ma ci sarà dopo aver giocato domenica 13 minuti più recupero, accanto a lui uno tra Lemina e Rincon con il venezuelano in vantaggio. Davanti a Neto ci saranno Barzagli, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro, con quest’ultimo pronto a salire sulla linea dei centrocampisti in caso di passaggio al 3-4-2-1 con la BBC ristabilita nella posizione classica. In avanti dietro a Higuain, la linea dei tre con Dani Alves a destra (a tutta fascia nel caso di cambio tattico), Dybala in posizione centrale e sulla sinistra Mandzukic (recuperato dalla botta alla schiena).
QUI LAZIO – Il ruolo inevitabile di underdog, eppure Inzaghi ci è abituato. Arrivato in estate come lo ‘scarto’ di Bielsa, Simone punta in campionato addirittura al record all time di punti della storia della Lazio custodito dal suo maestro Eriksson; qualora fosse possibile in Coppa Italia ha fatto anche meglio, regalando ai tifosi biancocelesti la gioia più bella dell’eliminazione della Roma in semifinale. “Quello che ho chiesto ai miei giocatori è di avere la mente libera, di giocare con la solita umiltà, nella partita secca con la giusta interpretazione può succedere di tutto”, non si pone limiti il mister piacentino, ormai è entrato in simbiosi con i suoi giocatori e vuole toccare ogni vetta possibile. “Sono orgoglioso di allenare questa squadra e questi ragazzi, sapevo cosa mi avrebbero dato già dall’anno scorso” per lui Bielsa non è mai esistito, aveva un sogno, l’ha realizzato, si è preso la panchina tanto desiderata ed ora vuole lasciare una traccia nella storia biancoceleste. Davanti a sé ha un muro finora invalicabile (in 3 incroci contro i bianconeri 3 sconfitte) ma la sua creatura non è la stessa del passato: “Siamo cresciuti, abbiamo incontrato qualche difficoltà ma ora so di avere una squadra matura”. Capitan Biglia considera la Coppa Italia la “base per un grande futuro”, invece Inzaghi non riesce ad andare oltre la partita dell’Olimpico. Riproporrà il 3-5-2 vincente dei derby con Strakosha in porta e davanti a lui il terzetto Bastos a destra (in vantaggio su Radu), de Vrij centrale e Wallace a sinistra (pronto a traslocare a destra con Radu in campo). A centrocampo Basta e Lulic a tutta fascia, Biglia in cabina di regia, Parolo stantuffo al fianco del capitano e Milinkovic pronto a sfruttare ogni spazio sulla trequarti. In attacco Immobile è sicuro di una maglia mentre al suo fianco resta in piedi l’altro dubbio del tecnico: Keita è favorito su Felipe Anderson anche se Inzaghi è criptico con un “vediamo, abbiamo ancora l’allenamento di domani mattina”. Il tempo se lo vuole prendere tutto, concedere anche il più minimo vantaggio a questa Juventus potrebbe essere letale.
Probabile formazioni
JUVENTUS (4-2-3-1): Neto; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Marchisio, Rincon; Dani Alves, Dybala, Mandzukic; Higuain. All. Allegri.
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos, de Vrij, Wallace; Basta, Parolo, Biglia, Milinkovic, Lulic; Immobile, Keita. All. Inzaghi.
ARBITRO Tagliavento